venerdì 31 dicembre 2010

Ranch Roping Spring Challenge 2011

Ebbene sì amici, finalmente ci siamo!
Il 4 Giugno avremo un fantastico evento di Three Man Doctoring presso il Camatta Ranch.
In premio ci sono 3 fantastici morsi Garcia, che sono già in viaggio dagli States verso l'Italia!
Iniziamo a dirvelo con largo anticipo, così potete tenervi liberi!
L'evento è aperto a tutti, e sarà una fantastica occasione per divertirsi insieme.
Potete trovare il regolamento cliccando QUI. Per esigenze organizzative è necessario iscriversi prima dell'evento, entro e non oltre il 27 Maggio, telefonando o inviando una mail a ranchroping@micci.org


mercoledì 22 dicembre 2010

Gare di Ranch Roping

Ciao cowboys!
Se state programmando i vostri impegni per i prossimi mesi, tenetevi liberi in queste date!


SORT AND ROPE – RANCH ROPING
16 Gen. 2011 – 6 Feb. 2011
Alla Rolanda Quarter Horse di Bairo

E ancora, segnatevi questa data: 4 Giugno 2011! Cosa ci sarà? Lo saprete prestissimo su queste pagine, e sono sicuro che vi entusiasmerete!!

lunedì 6 dicembre 2010

Coffee Trophy Ice 2010




Questo week end si è svolta la prima edizione del Coffee Trophy Ice, un piccolo evento di Ranch Roping, collegato ad un Clinic di Jason Buckingham.
La giornata di Sabato ha visto radunarsi, presso lo Jacopo Ranch di Piossasco, il clinician ed i cavalieri provenienti da diverse regioni d'Italia.
La mattinata è stata dedicata all'horsemanship, lavorando da terra due cavalli "problematici" per illustrare le tecniche di focusing e per portare il cavallo al grado di attenzione desiderato.
Abbiamo approfondito la tecnica della cessione del posteriore e Jason ci ha corretto alcuni errori.
Il pomeriggio poi è stato dedicato al roping, curando soprattutto l'herd work (lavoro in mandria).
Mandria difficile, anche perchè senza corna, e questo se non ci è abituati è un po' "destabilizzante" e ti costringe a prendere misure diverse!
La sera cena tutti insieme, riuniti tutti allo stesso tavolo con Jason; questi sono i momenti in cui tempestiamo il nostro clinician di domande, ognuno portando i suoi personali problemi e le sue curiosità, e ci abbeveriamo alla lunga esperienza di Buckingham come puledri assetati!
Una delle cose che apprezzo di più, in questi clinic, è proprio la possibilità di avere una interazione diretta, non mediata, con Jason. Il suo italiano infatti, pur non essendo perfetto, rende superfluo l'intervento di un traduttore, e la sua disponibilità è sempre massima!
Non l'ho mai visto tirarsi indietro di fronte ad una domanda, e chiunque dei partecipanti può, in qualsiasi momento, rivolgersi a lui per un chiarimento e per un approfondimento.
Dopo cena ci siamo cimentati in una scherzosa competizione di Toy Roping, vale a dire il roping sulla Cowboy Toy. una piccola dummy giocattolo da appoggiare sul tavolo.
Poi un po' di festa in Sacra Birra tutti insieme, e infine a dormire, pronti per l'intensa giornata di domani.
La Domenica ci svegliamo all'alba, e i primi raggi del sole ci trovano già pronti al ranch, i cavalli sellati, il caffè fumante nelle tazze, da veri cowboys (della domenica)!
Un po' di riscaldamento, poi cominciamo con la gara: il primo Coffee Trophy Ice. Si tratta di un evento a invito, e prende il nome dal premio in palio: una fornitura di caffè per un anno!
Si sorteggiano i team, e ci prepariamo per i 2 go della gara. L'atmosfera è allegra e disinvolta, la fiaschetta di cordiale che gira aiuta a scaldarci in questa giornata freddissima. Siamo tutti pronti per la gara!
Il sorteggio mi ha favorito: sono in team con una ragazza che ha da sempre dato del filo da torcere a noi uomini! Almeno questa volta non dovrò gareggiare contro di lei! Inoltre, visto che nelle gare è molto più brava del fidanzato (iscritto alla gara anche lui), abbiamo un'ipoteca in più sulla vittoria!
Scelgo le parole giuste per motivarla: so che così darà il meglio di se!
I cavalli scalpitano, impazienti di lanciarsi dietro a questi vitelli velocissimi anche se pesanti, e i cavalieri già pregustano l'aroma del caffè che vinceranno: non capita infatti tutti i giorni un premio così!
Incominciamo, e tutto procede via liscio come sempre! Tutti i team incitano la coppia in gara al momento, pronti ad esultare per una bella presa.
Le squadre si succedono una dopo l'altra, tutto procede in sicurezza, senza incidenti. Sono soddisfatto soprattutto per la fluidità del lavoro: i risultati di tanto allenamento iniziano a vedersi!
Alla fine, stanchi ma soddisfatti, ci apprestiamo a dissellare. E' giunto il momento degli "arrivederci", momento sempre un po' triste perché vede allontanarsi Amici, alcuni di vecchia data, altri appena conosciuti, ma tutti comunque inseriti nel gruppo!
Ci consola il fatto che ci rivedremo presto, per qualche nuova avventura a cavallo o magari per festeggiare insieme il Natale!
p.s. siete curiosi di sapere chi ha vinto? Non ve lo dirò! Alla fine questa è stata una gara ad invito, fatta per divertirci e non certo per amore di agonismo. Quindi non ci interessa avere una Hall of Fame: ognuno di noi è "champion" nel suo cuore, se lo sente dentro se ha fatto un buon lavoro, nelle gambe stanche, nelle braccia doloranti, nelle mani contratte dal freddo, e non ha bisogno di coccarde o di titoli per sentirsi gratificato!
E' chiaro poi che i primi classificati, visto il largo stacco che hanno inflitto ai secondi, saranno universalmente riconosciuti come più bravi e si godranno il loro meritato caffè raccontando ai nipoti, negli anni a venire, di questa fantastica gara....! Ma questo lo sapremo solo noi! ;)

ciao, a presto!

domenica 7 novembre 2010

Il linguaggio dei cavalli



Stamattina, nonostante una pioggia leggera, mi sono alzato presto per andare a muovere un po' il cavallo.
Ultimamente è un po' nervoso, anche perchè per diversi motivi è costretto a stare nel box,così l'ho liberato in arena, sotto il coperto, per lasciarlo sfogare un po'.
Dopo un attimo di incertezza ha iniziato a galoppare selvaggiamente per tutto il campo, con la coda ritta, soffiando come un drago e scalciando a tutt'andare.
Ora, per quanto possa essere affascinante ammirare un cavallo che sprigiona tutta la sua potenza, a me non piace che assuma questi atteggiamenti troppo sregolati.
Ho deciso quindi di provare ad applicare gli insegnamenti di Monty Roberts per riportarlo ad un comportamento più equilibrato.
Preso quindi il carrot stick sono entrato in Campo.
A tutta prima, Oncepine rifuggiva da me, galoppando in un largo cerchio, con il focus chiaramente diretto verso l'esterno, e la coda sempre ritta. Ho iniziato quindi a "scacciarlo", puntando con lo sguardo la spalla anteriore e la testa, come se volessi mandarlo fuori dal branco. Quando si fermava aumentavo la pressione in modo da farlo ripartire al galoppo. Dopo un paio di minuti di questo gioco il suo atteggiamento ha cominciato a cambiare: il focus si è indirizzato verso di me, prima con l'orecchio, poi addirittura con una flessione del collo verso l'interno.
Ha incominciato a prodursi in un galoppino tranquillo, in un cerchio regolare che aveva me come centro. Avevo focalizzato tutta la sua attenzione!
Ancora qualche secondo, e finalmente il segnale che attendevo: ha cominciato a masticare! Questo è il suo modo per dire: "Sono erbivoro, vedi! non sono una minaccia, ti prego fammi tornare nel branco!"
Appena ha cominciato a masticare ho allentato la pressione, ho rivolto lo sguardo verso il posteriore e mi sono posizionato a 45 gradi.
Immediatamente si è fermato, mi ha guardato per un attimo, come per avere conferma che sì, avevo capito! e che non l'avrei scacciato nuovamente! e quindi fiducioso si è diretto trotterellando verso di me.
Era fatta! Avevamo ristabilito il giusto rapporto! Due carezze sul muso, tra gli occhi, poi ho cominciato a passeggiare per l'arena.Questa volta, lungi dal fuggire sgroppando, Oncepine mi ha seguito tranquillo, in libertà, ovunque andassi.
Se mi fermavo e indietreggiavo, lui indietreggiava con me.
E' sempre straordinario assistere a questi cambiamenti nell'atteggiamento del cavallo nei nostri confronti.
Ogni volta che accade, mi rendo conto di quanta strada devo fare per imparare il linguaggio di questi splendidi animali, e di quanta pazienza devono avere nel sopportarci tutti i giorni!

domenica 24 ottobre 2010

Notturna a LittleAsh

Tempo fa ero al lavoro, quando ricevetti una telefonata da un caro amico.
"Cosa fai in questi giorni?" mi chiese. "Beh, al solito, lavoro.. perchè?"
"Ci sarà la luna piena prossimamente, e sarebbe bello organizzare un trail in notturna qui a LittleAsh".
Detto fatto! non potevo lasciarmi scappare un'occasione così ghiotta! Ci sono alcune cose, infatti, che vanno fatte ogni tanto a cavallo, qualunque sia la disciplina equestre che praticate. Una di queste è una galoppata sulla spiaggia.
Un'altra, una lunga passeggiata di notte, con la luna piena.
Arrivo a Littleash all'imbrunire, nel cielo terso la luna inizia già ad alzarsi, e fa capolino qualche timida stella.
L'aria è frizzante, ormai siamo in autunno inoltrato, ma siamo ben equipaggiati contro il freddo.
Una puntatina nella selleria delle meraviglie, per scegliere imboccatura e finimenti (mi sono portato dietro infatti la mia fidata Cleburne, mentre morso e redini me le presterà il mio ospite, così che siano già note e gradite al cavallo).
Quindi, in attesa che la luna si alzi, entriamo in casa per la cena con la famiglia. Tra le pareti di tufo del 1800, assaggiamo un formaggio al tartufo spettacolare (proveniente dalle colline del monferrato), gustiamo la pancetta prodotta dal nostro amico Phil, e infine ci saziamo con una splendida pasta al ragù bianco (la suocera, che l'ha preparato, è italiana e quindi la pasta ha tutto il sapore di casa nostra!). Annaffiamo il tutto con ottima birra, e chiudiamo con la crostata fatta in casa e l'immancabile caffè americano.
E' ora!
Ci infiliamo i giubbotti, annodiamo gli scarf, selliamo, leghiamo i ropes alle selle e partiamo.
I cani (due australian shepherd) sono eccitati, felici anche loro di questa uscita notturna. I cavalli all'inizio sono un po' agitati, curiosi della novità, ma presto si calmano e sembrano apprezzare insieme a noi la passeggiata.
Il silenzio della notte è rotto solo ogni tanto dal malinconico richiamo dell'upupa, e il suono sommess degli zoccoli sulla terra battuta scandisce il nostro procedere lento.
I cani trotterellano vicini, e ogni tanto drizzano le orecchie puntanto qualche bestiolina celata nell'oscurità.
Procediamo tra i sentieri illuminati dalla luna, fino ad incrociare un branco di pecore. Non vogliamo disturbarle con il nostro passaggio, così cambiamo direzione e ci inerpichiamo su per la collina. Un po' di galoppo  in salita su un grande prato, e ci ritroviamo sulla cima. La vista è spettacolare: anche i luoghi più familiari sotto l'argentea luce del satellite assumono contorni da fiaba.
I cavalli fumano nel freddo della notte, e i cani si nascondono tra l'erba alta.
E' ora di rientrare. Inaspettatamente, nella notte sbucano in lontananza le sciabolate inconfondibili dei fari di un pick-up. Ci avviciniamo per vedere di chi si tratta, dopo aver richiamato i cani con un fischio. Dopo qualche minuto incrociamo il mezzo, che si rivela essere una vettura della forestale. Ci salutiamo cordialmente, anche se leggiamo nei loro occhi lo stupore nel vedere due "cowboys" in giro a quell'ora di notte!
Continuiamo per la nostra strada, con un trotto leggero, finché in lontananza scorgiamo le luci di casa. I cavalli sentono già nell'aria l'odore familiare dei box.
Disselliamo, ritiriamo i cavalli per il resto della notte, e stanchi ma soddisfatti rientriamo in casa.
Giusto il tempo di un ultimo caffè caldo prima di dormire (lo so, è una strana abitudine, ma che volete farci?) due chiacchiere per commentare la bella uscita, e poi finalmente a dormire nello studiolo che i cari amici mi riservano da quando vado a far loro visita con una certa frequenza, con il lettino in ferro battuto che ormai mi è diventato familiare.

domenica 10 ottobre 2010

Un po' di Horsemanship

Oggi, vista la giornata grigia, ho deciso di approfittarne per fare un po' di lavoro a terra con il mio cavallo.
Abbiamo "ripassato" come salire sul trailer, e giocato un po' insieme.
Poi nel pomeriggio mi ha raggiunto una carissima amica, istruttrice di Horseman Program, e con lei abbiamo lavorato un bel po', risolto una serie di piccoli problemi comportamentali del quadrupede, e insegnato un po' al bipede..
Insomma, una giornata positiva, in cui 6 zampe hanno fatto un passo avanti nel delicato ma splendido rapporto tra Cavallo e Uomo.









Nondum matura est, nolo acerbam sumere

sabato 2 ottobre 2010

Arriva l'autunno...

Arriva l'autunno.

Con il freddo, i boschi si colorano dei caldi toni del giallo e del rosso.
Gli zoccoli del cavallo poggiano sicuri sul terreno umido
che via via si ricopre di un soffice manto di foglie.
Il lento incedere dei cavalieri tra gli alberi ha un che di magico, quasi religioso.
Si prova un reverenziale rispetto di fronte al bosco autunnale:
si ha paura di disturbare, entrandovi,
quasi si sentisse la natura che sta per addormentarsi nel lungo riposo invernale
Il vento trasporta silenzioso odori che evocano sensazioni familiari, ma la tempo stesso sempre nuove
e la luce che fa capolino tra le fronde illumina a tratti il sentiero,
quasi a voler ricordare il calore dell'estate appena trascorsa.
Tuttavia, per chi sa cogliere le sue parole, l'aria già mormora della neve che verrà.
La pioggia, improvvisa, rompe ad un tratto il silenzio.
Le gocce scivolano sulla tesa del cappello, i cavalli procedono tranquilli
mentre noi ci stringiamo nelle giacche, pensando al calore del camino che ci attende al ritorno.


lunedì 27 settembre 2010

Domenica: uno splendido allenamento!





Oggi, finalmente Domenica, ci siamo trovati con i soliti amici per allenarci un po' con i vitelli.
Mandria fresca, mai presa al rope, aria frizzante il giusto, arena tutta per noi: i presupposti c'erano tutti per una giornata interessante.
E le promesse della mattina sono state mantenute!
Ci troviamo alle 10.00, con calma, anche perché alcuni di noi (me compreso) ieri sera erano andati a Savigliano a trovare il Maestro Myaghi ed a gustare il suo asado e i suoi inimitabili hamburgher. Ma questa è un'altra storia...
Anyway, alle 10 ci troviamo, qualche chiacchiera, si sella, mettiamo i vitelli in arena ed iniziamo a scaldare i vitelli.
Il programma della giornata era provare a simulare il branding, con calma. Tre roper per volta estraggono il vitello dalla mandria. Uno prende la testa e "dragga" il vitello verso il fondo dell'arena (il posto dove in teoria ci sarebbe il fuoco con i marchi).
Gli altri due roper si posizionano alle ali, e provano a prendere i piedi. Quando uno dei due prende, chi ha fatto la testa crea una trappola con il lazo per facilitare la caduta del vitello, e il secondo heeler scende dal cavallo, atterra il vitello e lo libera dai rope.
Insomma, la normale amministrazione del Ranch Roping, almeno quello fatto alla maniera del Great Basin (in Texas lavorano diversamente).
Cosa ha reso così particolare questo allenamento? Il fatto che, dopo tanti clinic e tante esperienze, in cui per un verso o per l'altro c'era sempre una certa tensione, adesso tutte le nozioni faticosamente imparate sono emerse. Il lavoro è filato liscio, i vitelli non sono stati stressati, i cavalli erano calmi e lavoravano perfettamente.
Abbiamo provato tante cose, alcuni di noi hanno collaudato le nuove Reatas fatte a mano, tutti ci siamo divertiti!
E anche le poche persone che ci hanno guardato, e che avevano avuto modo di vederci in passato, ci hanno confermato quello che le nostre mani, le nostre schiene, i nostri cavalli già ci avevano sussurrato: le cose sono molto cambiate! E' tutto più fluido, più naturale, più veloce pur essendo lento, non si vedono più quelle scene tristi in cui un roper fa da perno mentre il vitello gli impazza intorno, e gli altri si affannano cercando inutilmente di prendere le gambe.
Insomma: stiamo muovendo i primi passi su un cammino che sempre più ci sembra quello giusto!

sabato 18 settembre 2010

Per non annoiarsi mai...

Oggi finalmente, dopo quasi un mese di pausa a causa di una sobbattitura, sello di nuovo Oncepine (per gli amici Tony) per muoverlo un po' al passo in campo, tranquilli.


Stamattina controllo del vet (e relativo salasso.. ) con Tony che non ne poteva più di stare chiuso in box e quindi ha fatto il diavolo a quattro alla longe!
Comunque, oggi pomeriggio sello, gli metto su il morso con il nuovo mecate e gli slobber straps fatti dal mio artigiano preferito di LittleAsh, ed entro in campo.
Si inizia a lavorare un po' al passo, il vento lo distrae un po', con i suoi odori affascinanti di erba, altri cavalli e libertà.
Però in generale ci siamo, lavora bene, è sensibile alle gambe e tranquillo.
Si spaventa solo un po', ad certo punto, per una bandiera che sventola improvvisamente.,
Un piccolo scarto, nulla di più... ma sento uno strano "cric" metallico...
A cavallo ci si abitua presto a fare attenzione un po' a tutto.. lo lavoro ancora un po', lo faccio avvicinare alla bandiera. La annusa. A posto. La paura è passata. Facciamo ancora un po' di trotto leggero, eppure continuo a sentire uno strano tintinnio metallico. Escludo che siano i jingle bobs, ormai il loro suono mi è familiare come il nitrito del mio cavallo. La sella mi sembra un po' lenta, ma volutamente non l'avevo stretta molto: volevo lavorare solo un po' in tranquillità, nulla di impegnativo.
Comunque decido di smontare ed indagare un po'.
Un "woa" sommesso, lo sguardo sul pomo, e Tony come sempre si ferma. Smonto. E tutto succede molto rapidamente!
La sella mi segue nel movimento, girandosi rapidamente fino a finire sotto il cavallo, ancora legata però al rodeo! Tony ovviamente si spaventa, ed inizia a sgroppare e scalciare. Lo tengo per le redini con la sinistra, mentre con la destra cerco di slegare il secondo sottopancia, e con la voce cerco di tranquillizzarlo. Però, con la sella che pesa, è impossibile sganciare la fibbia. Valuto l'idea di tagliarlo, ma lo spesso cuoio del rodeo è troppo anche per il mio fido Spyderco, quindi abbandono l'idea.
Intanto la bestiola, avendo capito che dopotutto la sella sotto la pancia non lo avrebbe divorato, si tranquillizza un po', finché arriva Giacomo, e mentre lui lo tiene riesco finalmente a slegare la fibbia e liberare Tony da quello scomodo peso! Una rapida ispezione al cavallo mi rassicura: non si è fatto nulla.
E' il momento di capire che è successo!! In sostanza, si è spaccata la fibbia di metallo del sottopancia, evidentemente difettosa!
Per fortuna non stavamo lavorando, quindi non è successo nulla di grave: un sottopancia da sostituire e nulla di più. Quest'episodio mi ha ricordato, nel caso ce ne fosse stato bisogno, una regola importante: a cavallo bisogna sempre essere attenti al cavallo e a quello che ci circonda. Si può passare in una frazione di secondo dalla pace più tranquilla ad una convulsa emergenza, senza alcun preavviso, e si rischia sempre di farsi male, tanto noi quanto il cavallo, senza dimenticare quelli che ci sono intorno.
Quindi mi raccomando, dopo i dovuti "scongiuri" che so che molti di voi avranno fatto:
In sella sempre attenti!
Ciao a tutti, e buon week end!

sabato 11 settembre 2010

Riflessioni sull'essere un cowboy

Mi capita spesso che mi chiedano perché voglio "fare il cowboy", cosa ci trovo di interessante, perchè metto un cappello e una camicia a maniche lunghe anche nelle giornate più calde. Mi chiedono se mi piacerebbe essere un cowboy.

La risposta a questa domanda merita un po' di approfondimento.
Innanzitutto, cos'è un cowboy? Inteso meramente dal punto di vista professionale, un cowboy è un mandriano, quello che in Piemonte si chiama "marghè". E' un lavoro duro, che nella realtà ha ben poco di romantico, soprattutto considerato che spesso il cowboy è messo molto peggio del nostro margaro, perché in genere in Italia questi è il proprietario della mandria, mentre il cowboy è un dipendente, tipicamente mal pagato.
Ma essere cowboy non è solo una professione. Quello che mi ha sempre affascinato del cowboy sono gli ideali di vita che ci sono dietro. Poi, poco mi importa se questi ideali sono seguiti, nella pratica, dai veri cowboys americani.
Credo nell'essere un Uomo, nel trattare con rispetto i propri animali, amare la natura e desiderare preservarla, nell'avere dei valori saldi, nel dare valore assoluto alla propria parola, nel considerare una stretta di mano più vincolante di qualsiasi contratto.
Credo nell'Amicizia, anche se a guardarsi intorno sembra sempre più rara.
Nell'avere il coraggio delle proprie azioni, delle proprie parole, dei propri ideali.
Nell'avere l'umiltà indispensabile per imparare e migliorarsi, per riconoscere quanto di buono c'è negli altri, in cosa sono migliori di noi, e cercare di imparare da loro.
E nel sapere che ognuno ha il diritto di scegliersi la propria Via, ma anche il dovere di rispettare quella degli altri, per quanto non la condivida.
Questo è quello in cui credo io, con i miei pregi e i miei molti difetti, con i miei pochi Amici e qualche nemico, con le mie abilità e le mie incapacità. Questo è quello che sono, o che provo ad essere.
E io sono Ugo Micci.
Voi, vari Fragolino77 & Co., che vi nascondete dietro il facile e pusillanime paravento del web, chi siete?

lunedì 6 settembre 2010

World Series of Team Roping European Qualifier

Sabato 11 e Domenica 12 Settembre 2010 al Cowboys Guest Ranch di Voghera si terrà una importantissima gara di Team Roping! L'organizzatore è Mike Crouch.
Il vincitore avrà il diritto a partecipare ala finale World Series of Team Roping a Las Vegas!
Ovviamente andrò, con gli amici, a tifare per Speed Zocchi!!

venerdì 27 agosto 2010

Branding, musica e riflessioni...

Oggi sono stato da un amico, avevo bisogno di un paio di slobber straps per il mio snafflebit, e lui, che è un piccolo artista in questo genere di lavori, me li ha fatti. Con l'occasione ho acquistato un bel mecate in crine, e così finalmente avrò un'imboccatura come si deve!
Sulla via del ritorno, guidando di notte con la compagnia della splendida musica di Dave Stamey, ho fatto alcune riflessioni sul branding di questo week end.
Come sempre è stata un'esperienza unica. Un grazie particolare va al nostro Cow Boss Phil e al fratello Slim (al secolo Rocco) che ci hanno accolto con un'ospitalità davvero calorosa ed un'organizzazione ottima.
L'aspetto che più mi ha colpito, questa volta, è derivato da una diversa impostazione del lavoro. Mentre la volta scorsa si è trattato più di clinic che di lavoro effettivo, in questa occasione eravamo determinati a terminare tutti i vitelli da taggare, tutte le vacche da medicare e tutto il resto che c'era da fare entro la sera del Sabato.
Questo ha significato continuare a roppare e a tirar giù vitelli anche quando la voglia era evaporata da un pezzo, sotto il sole cocente di una torrida giornata di Agosto.
Quando finalmente abbiamo terminato, cotti ma soddisfatti, che piacere è stato sfilarsi gli stivali alti ed infilarsi le comode Crocs! Mi ha fatto capire perchè tante volte ho visto, sia in Italia che negli States, i veri cowboys che dopo una dura giornata di lavoro se ne andavano in giro in bermuda e ciabatte! All'epoca devo ammettere che la cosa mi disturbava: avevo ancora il mito del cowboy inappuntabile nell'abbigliamento e nell'equipaggiamento. Adesso, il mito mi è rimasto per quanto riguarda l'equipaggiamento, che deve sempre essere funzionale e ben tenuto, ma ho capito (finalmente! diranno alcuni di voi..) che essere un cowboy è un mestiere, una way of life, un modo di pensare e di rapportarsi con il proprio cavallo, con la natura e con gli altri, e tutto questo può convivere tranquillamente, nei momenti di libertà, con un abbigliamento più casual di quello che si utilizza durante il lavoro.
Prossimamente su questo blog pubblicherò un po' di foto e racconterò qualche dettaglio in più.. per ora vi auguro una buona notte e vi allego un video carino (rubato dal FB di Phil!!)

giovedì 19 agosto 2010

Si avvicina il prossimo branding...

Ebbene sì, si avvicina il nuovo appuntamento con il branding! E come sempre ci sarà da divertirsi, oltre che da lavorare! Sempre durante il week end, ovvio: noi siamo cowboy della domenica! ;)
Per inciso, lo scorso week end abbiamo partecipato ad una gara di Team Roping, da Mike.
Appena avrò tempo vi racconterò tutto nel dettaglio, intanto vi dico subito che il buon vecchio Lefty, che come tutti sappiamo è un vero garista, ha vinto in team con Max Canu.
Ci siamo divertiti veramente come dei pazzi, e presto lo vedrete dalle foto che pubblicherò! Alla faccia di tutti quelli che snobbano il Team Roping!

A presto, ciao!

p.s. a proposito, prima che i soliti buffoni "bene" informati si mettano a sputacchiare numeri inventati, vi dico quanto pagherò per il branding: sborserò 100 € per avere a disposizione, durante tutto il week end, un cowboy vero, professionista, nato e vissuto in Idaho, che ci insegnerà tutti i trucchi del mestiere, ci correggerà gli errori, e soprattutto ci permetterà di lavorare in sicurezza.
Insomma, uno che le cose le sa e le fa, non uno che parla solo, e grazie al quale abbiamo la possibilità di crescere davvero.
100 euro per tutto questo mi sembrano una cifra irrisoria, soprattutto alla luce del fatto che ci sono persone, NON professionisti, che tengono clinic alla stessa cifra, per insegnarti cose che loro hanno visto solo sui DVD.

Ri-ciao!

giovedì 12 agosto 2010

Un piccolo ma interessante trail

Ieri, dopo tanto tempo, finalmente un piccolo trail montano.
Al mattino ho agganciato il trailer, caricato il cavallo (che ormai, grazie all'aiuto di Lefty e Chiara, sale sul trailer come se fosse casa sua) e via per qualche ora di macchina fino a raggiungere gli amici.
A quel punto, guidati dal vecchio Lefty, abbiamo incominciato il nostro viaggio.
Troppo spesso si sottovalutano i piccoli trekking e le passeggiate. E' importante sempre, per la sicurezza nostra e dei nostri cavalli, che ci si un ordine quasi militare durante la marcia. I cavalli devono mantenere sempre le stesse posizioni, così da abituarsi a seguire e a fidarsi dell'animale che li precede.
Ma per fortuna che dalle nostre parti ci sono dei validissimi maestri (e vice maestri) di trail da cui si può andare per imparare tutto. (Parentesi: certo che è strano come abbondino dei tipi superdotati che sono Maestri in tutto, hanno un sacco di seguaci che diventano subito piccoli campioni, e io che non mi ritengo maestro in nulla, non insegno niente a nessuno, mi faccio i fatti miei e cerco solo di imparare il più possibile con umiltà, a volte mi devo sentire insultare e tacciare di presunzione da degli imbecilli che se fossero davanti a me di persona non avrebbero il coraggio di dire mezza parola.. vabbè, chiudiamo questa parentesi)
Incominciamo così il nostro piccolo trail (prima che qualcuno inizi a berciare che non posso chiamarlo trail, definiamo: un "trail" è un percorso, una traccia o un'altra via o sentiero usati per fare un viaggio - da Wikipedia.).
La strada si inerpica subito ripidissima e rocciosa, e siamo costretti a smontare e guidare i cavalli da terra. Oncepine è un po' maleducato in questo,e abbiamo dovuto insegnargli a stare dietro di me e non superarmi nella foga di salire..  ma alla fine ha imparato e tutto è andato per il meglio.
Giunti su un tratto meno scosceso, montiamo in sella e ci avviamo lungo il sentiero, tra i boschi..
Tra le fronde fa capolino uno splendido esemplare di Sylvilagus Floridanus, col suo folto manto grigio,che sembra approvare la nostra presenza, perchè invece di attaccarci si sofferma a guardarci passare, per poi balzare via e sparire come un maestoso spirito dei boschi.
Proseguiamo aprendoci un varco tra gli alberi. A volte siamo costretti ad usare il machete per sfrondare i rami di Rubus Ulmifolius che ci chiudono il passaggio.
Ci inerpichiamo comunque per qualche ora, fino a raggiungere la sommità della montagna. A questo punto la vista ci si apre mozzafiato. Le case sparse giù in valle sono minuscoli puntini, il cielo terso, solcato di nubi candide, ad un tratto è oscurato dal lento volo circolare di un Necrosyrtes Cotecchiorum.
Ci fermiamo un attimo, rapiti dalla bellezza dello spettacolo che la natura ci ha voluto ancora una volta regalare. Mi allontano un attimo dagli altri, l'unico rumore è quello dell'acqua che scorre, e del vento che lambisce la tesa del cappello.
Cominciamo la discesa, vogliamo essere di rientro prima che faccia buio. Noto con piacere il passo del mio cavallo farsi via via più sicuro, man mano che si scrolla di dosso le lunghe giornate di arena.
Sulla via del ritorno incontriamo un anziano cavaliere che sta insegnando la nobile arte alla nipote, e ci fermiamo per un po' a scambiare qualche parola, e ad attingere un po' alla saggezza e all'esperienza delle generazioni passate.


Lungo la strada, ad un tratto, un rumore forte, ci sembra il bramito del Cervo Mulo, fa drizzare le orecchie dei nostri quadrupedi. Si ripete un paio di volte, poi il silenzio del bosco torna ad avvolgerci come un caldo manto. 
Infine, stanchi ma soddisfatti, rientriamo al rifugio per la notte. Il mio cavallo resterà lì, affidato in ottime mani, e passerò l'indomani a riprenderlo, per non stressarlo con un trasporto notturno dopo una giornata di duro lavoro.
Una frugale cena tutti insieme (ci hanno raggiunto anche un Amico, campione di Ranch Roping, con la sua fidanzata) e poi a casa per il meritato riposo.


Concludo con pensiero filosofico profondo: che bello essere in ferie!!!
Alla prossima!
ciao

domenica 8 agosto 2010

Ed ecco la dummy, finalmente è arrivata!!

Finalmente il lavoro è finito, e qui potete ammirare il risultato!
L'ho ovviamente già provata, e devo dire che da grande soddisfazione!

venerdì 6 agosto 2010

Amici, dummy e coltelli

Come chi mi conosce sa bene, la mia precisione con il rope ultimamente si fa un po' desiderare.

Purtroppo, essendo un roper del weekend e alternando il ranch roping con le passeggiate a cavallo, il tempo per allenarmi è sempre poco, ma ok così! Per migliorare ho deciso tempo fa di farmi costruire una dummy, cioè una specie di vitello di legno su cui potersi allenare tanto da terra che da cavallo.

Avevo un paio di corna di corna che mi aveva regalato il cowboss come ringraziamento per un lavoro svolto a cavallo (le corna regalate dalle fidanzate non vanno bene per fare le dummy, altrimenti sarei stato già a posto da tempo, e ci sarebbero persone che potrebbero metter su un commercio!)
Tempo fa, quindi, in occasione di un viaggio da un mio amico artigiano a LittleAsh ( a circa 4000 miglia a Est di Denver, Colorado), insieme con lui scegliemmo un tronco che potesse essere adatto. L'occhio cadde su un tronco secolare di Acacia Farnesiana (nota anche in Italia come Gaggìa) che giaceva in mezzo all'erba da chissà quanti anni, ma era ancora molto ben conservato.
Lo portammo quindi a casa e il mio Amico mi promise che presto avrebbe iniziato a lavorarci.
Ho avuto poi la fortuna di osservare le sue abili mani che lavoravano il legno con perizia, ripulendo il tronco dagli strati superiori un po' rovinati dalle intemperie, per portare alla luce il durissimo legno interno, che sfida anche le lame più affilate.
Il lavoro, portato avanti con gli strumenti tradizionali, è stato faticoso, ma il sudore conferisce un'anima agli oggetti che li rende unici e insostituibili.
E così la mia dummy prende forma, presto sarà pronta, e allora ve la farò vedere!
Inoltre sto aspettando che mi arrivino alcuni coltelli da parte del mio amico Justin, dalle bianche montagne degli States.
Sono lame sincere, affidabili, compagne fedeli del cowboy.

Colgo l'occasione per parlare del coltello: a cosa serve e come portarlo.
Un buon cowboy dovrebbe sempre portare con sé un buon coltello quando esce a cavallo o va in un ranch. Non puoi mai sapere infatti in che situazione potrai trovarti, in cui una lama sicura e affilata potrebbe essere indispensabile: tagliare un finimento che sta imprigionando un cavallo, tranciare pezzi di curdin dei balot per fare un barbozzale, assalire un salame offerto da qualcuno e aggiudicartene una fetta, pulire gli zoccoli del cavallo (meglio se in quest'ordine, non consiglio di invertire con il salame..)
Se proprio volete, potete portarvi appresso una specie di sciabola per sfrondare... ma solo se prevedete di trovare delle fronde.. ;)
In generale però una lama da pochi centimetri andrà più che bene, purché sia affilata e robusta (niente di più pericoloso di un coltello che ti si spezza tra le mani mentre ci lavori).
Inoltre il coltello dev'essere strutturato in modo da potersi aprire e chiudere con una sola mano, permettervi una presa salda e proteggervi le dita evitando che vi scivolino sul lato affilato affilato della lama. SUL lato affilato, perché se la lama ha 2 lati affilati è un pugnale, arma da guerra, e se ve lo trovano addosso vi arrestano. In compenso, un pugnale vi permetterà di tagliarvi le dita molto agevolmente se lo impiegate per fare qualsiasi tipo di lavoro!
Ho visto molti portare il loro coltello in degli artistici porta-coltello in cuoio fissati alla sella. Lo svantaggio è che, se siete a terra, diventa spesso difficile raggiungere lo strumento, magari con il cavallo che si contorce cercando disperatamente di strangolarsi con il vostro romal nuovo (hehehe, lo fanno spesso, e più è costoso il romal, tanto più il cavallo cercherà di strangolarsi). Lo stesso vale per i porta-cellulare da sella. Se cadete e il vostro cavallo scappa, il cellulare è di limitata utilità se invece che nella tasca dei vostri jeans è sulla sella del cavallo...

Ricordatevi inoltre che il coltello infilato nella tasca dei pantaloni quando andate in macchina o a ballare country non "fa cowboy" nè macho, ma semplicemente vi procurerà molte grane con la giustizia.
Se qualcuno di voi stesse pensando ad un possibile uso del coltello per difesa personale, lasciate che vi dica una cosa: se siete bravi, non vi serve il coltello. Se non siete bravi, col coltello rischiate solo di farvi più male, o se siete fortunati di finire in galera.. Quindi ok il coltello, ma solo se siete a cavallo!!

Vabbè, mi sa che sono stato abbastanza noioso per oggi, quindi vi posto una curiosità:

Vi siete mai chiesti cosa vuol dire "Punchy"?
A parte essere il nome di un cane affettuosissimo e divertentissimo, cercando sul dizionario si trova che "punchy" vuol dire "incisivo", non nel senso di dente ma nel senso di efficace, diretto, preciso.

Ad esempio nella frase "to use short punchy sentences" che significa "usare frasi corte ed incisive" (da English Collins Dictionary).

E fin qui, nulla di nuovo direte voi... Ma..... usato in modo gergale, "punchy" è un aggettivo che si riferisce a una persona mentalmente un po' confusa per aver  incassato dei pugni in testa. Potrebbe render bene in italiano come "suonato".
Viene usato ad esempio nel film Pulp Fiction, ma poi tradotto in modo lontano dall'originale, quando Vincent insulta Butch (che è un pugile):



Lingua Originale:
- You heard me just fine punchy.
Doppiaggio Italiano: 
- Mi hai sentito benissimo palle mosce.

Ora vi saluto e vado a dormire, domani mi aspetta l'ultimo giorno di lavoro, e poi ferie!!!!!




sabato 24 luglio 2010

Ranch Working: sempre divertente!

Eccoci qua!
Finalmente ho un po' di tempo per raccontarvi com'è andata l'ultima gara di Ranch Working allo Jacopo Ranch.
Beh, vi anticipo subito che è stato un successo!!
Circa 30 team iscritti, tra cui uno "argentino" (Carlos e Pomo), che ha gareggiato con recado (la tipica sella argentina) e la reata (il lazo in cuoio crudo, che in questo tipo di monta è collegato direttamente alla sella).


Il divertimento è stato il protagonista assoluto, su un campo abbastanza facile che ha permesso a quasi tutti i team di chiudere correttamente il lavoro, con tempi bassissimi.
E' stato esaltato ancora una volta lo spirito di questo gioco: far convergere due mondi, quello dei ropers e quello dei penners, che normalmente si guardano un po' in cagnesco!
E i risultati sono stati eccellenti! Alla fine della gara i commenti sono stati assolutamente favorevoli, e la speranza di tutti è che si organizzi un nuovo evento quanto prima.
Stiamo preparando delle grosse sorprese, ma non voglio anticiparvi ancora nulla. Presto, però, ne vedrete delle belle!

Al galoppo, ma con stile (Ringhio un po' meno stiloso)!!!



Ecco un vero garista!!


domenica 11 luglio 2010

Come diventare Roper

Mi capitava ogni tanto prima, quando qualcuno mi vedeva roppare, e mi succede ora molto più spesso da quando ho questo blog, che la gente mi chieda: "ma come, o dove, posso imparare a usare il rope?"
Credo sia quindi corretto (e sono sicuro di parlare a nome di tutti i miei amici) fare un chiarimento.
Noi stiamo imparando la difficile arte del ranch roping, quindi non intendiamo insegnare nulla a nessuno.
Siamo "cowboy della domenica" e dilettanti, in quanto essere professionista significa guadagnarsi da vivere facendo il cowboy, il buckaroo, l'insegnante di ranch roping, oppure guadagnare vincendo gare di roping.
Io personalmente sono direttore in un'azienda di informatica, e il ranch roping lo pratico come hobby. Semplicemente mi piace andare a cavallo, lavorare con i vitelli, e mi piace cercare di fare le cose nel modo giusto. Non sono quindi un professionista del roping. Nessuno nel nostro gruppo lo è. Addirittura alcuni di noi sono impiegati statali, e per loro insegnare a pagamento, se mai pensassero di farlo, sarebbe addirittura illegale, oltre che immorale e presuntuoso.

Tutti noi facciamo quello che facciamo per divertirci, per amore della Cowboy's Way of Life che tanto rispettiamo, senza guadagnarci un euro. Anzi addirittura, consci di avere solo iniziato a muovere i primi passi sulla lunga via del Ranch Roping,  paghiamo dei professionisti per farci insegnare e progredire!

Pertanto, per dare un servizio utile a chi vuole imparare a roppare, vi elenco qui quattro riferimenti di professionisti a cui potete rivolgervi per apprendere questa bellissima arte in Italia. Ovviamente non ho la pretesa di conoscere tutti, nè voglio far torto a nessuno. Quindi se qualcuno da me non citato ritiene di essere qualificato me lo dica, e provvederò a pubblicarlo.
Per non far torto a nessuno elenco in ordine alfabetico, a voi poi scegliere chi preferite.




Jason BUCKINGHAM. Nato il 22 maggio del 1970 nel sud dell’Idaho, cresciuto in una famiglia che gestì per lungo tempo il Ranch Idaho di 65.000 acri di sconfinata terra e 6.000 capi di bestiame, ai confini del
Nevada nel Great Basin. Addestrò il suo primo puledro a nove anni.
Dal 1992 al 1998 lavorò presso diversi Ranches del Nord Ovest: YP, Nevada – “Foot Acres Pure bred Angus”. Fu Buckaroo Boss di 01 Ranches e leadman per J.R. Simplot Id.
Nel 1998 divenne libero professionista in qualità di trainer e professional Rodeo Cowboy gareggiando in 40 eventi all’anno (Amateur rodeos, Ranch Rodeos, North West USTRC). Nel 2002 decise di divenire Ranch Roping clinician e iniziò ad insegnare professionalmente il Ranch Roping sempre sottolineando l’importanza dell’ Horsemanship.Fondatore e presidente dell’associazione N.W.W.C.A. (North West Working Cowboys
Association) ha, in USA, una scuola di formazione professionale per Cowboys e professionisti di Ranch Roping. Nel 2004 è giunto in Europa ed oggi è il primario insegnante tecnico di tutti i corsi dell’Accademia Animantia.
Potete leggere una sua biografia/curriculum completa e contattarlo cliccando qui.





Mike CROUCH. Nato in Texas, è cresciuto lavorando nei ranches di quella regione. Inizia le prime competizioni nei JR Rodeo all'età di 9 anni e piu' seriamente a 12 anni dove già si sposta in diversi Stati per gareggiare, da Oklahoma, a New Mexico. Finita la scuola superiore Mike, finisce in Germania per fare il servizio militare e proprio lì, in Germania inizia a dominare il circuito europeo all'età di 19 anni. Dopo due anni passati in Germania torna nel suo Texas a lavorare come cowboy nel Montgomery Ranch a Crowell; qui inizia a lavorare in maniera professionale con i cavalli. Mike ha fatto gare di rodei e Team Roping in Spagna, Francia, Italia, Germania, Cile, Venezuela e Australia ed è istruttore, giudice ed organizzatore ufficiale della U.S.T.R.C. (United States Team Roping Championship).
Potete leggere una sua biografia/curriculum e contattarlo cliccando qui.



E.R.R.A.: European Ranch Roping Association. Questo è il sito:
http://www.ranch-academy.com/u-rope
Credo che il principale docente dell'ERRA sia Andrea "Drew" Mischianti, di cui trovate QUI una biografia/curriculum.


I.R.R.A. : Italian Ranch Roping Association. Questo è il sito:
http://www.irraroping.com
Il presidente nazionale è Mauro Ferrari, il vice presidente nazionale è Manrico "Sonny" Bonino (trovate l'elenco completo del direttivo sul sito dell'IRRA, cliccando  QUI ).

Ovviamente chiunque abbia piacere di cavalcare con noi, roppare insieme a noi, divertirsi insieme a noi, sarà il benvenuto!

Chiudo citando dal film "Enrico V" di K. Branagh



DELFINO: Per il Delfino, sono qua io a rispondere. Cosa gli dice Enrico?
EXETER: Scherno e disprezzo; irrisione, disistima, e tutto ciò che non sia disdicevole per il linguaggio di un re. Così egli vi considera. Questo dice il mio re.

giovedì 8 luglio 2010

Piccolo cambio di programma per il Ranch Working!

Ciao a tutti, c'è stato un piccolo cambio di programma! Il 18 Luglio non ci sarà più la dimostrazione, bensì una vera e propria gara in concomitanza con lo special event di Ranch Sorting!
Siete tutti invitati, Penners e Ropers! Le iscrizioni avverranno domenica mattina.

Visualizza QUI IL REGOLAMENTO.


martedì 29 giugno 2010

Una lettera per noi...

Jason Buckingham (per sapere chi è, cosa fa e qual è la sua storia professionale potete leggere qui una sintetica biografia) mi ha chiesto di tradurre e inoltrare questa lettera agli amici che hanno partecipato al branding 2010. La pubblico sul sito così che possa essere facilmente accessibile per tutti.
Ho cercato nella traduzione di mantenermi fedele all'originale, ma viste le mie povere qualità di interprete vi ho lasciato anche il testo in inglese, giusto per non sbagliarsi!



When we started to work together last fall we began a program that is not for everyone.  Its my life stlye (its my way) with horses and people, we all understood that to come to this moment many things had to happen good and bad. Personally I am thankful to have arrived to this moment, it means to start a better way of life for us and HORSES. Some people close to me and to this program will fail this is ok..... someday I look forward to helping them again.

The branding 2010 was a job well done, it was the best representation of a Italian Cowboy I have seen in Italy. I am proud of the improvements you have all made. These improvements allowed us to do a job, a real job under real conditions. Nothing anyone can say or do changes the fact it was done and done well.

A good cowboy never says WHOA in a mudhole

Jason   


Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme lo scorso autunno abbiamo iniziato un programma che non è per tutti. E’ il mio stile di vita (è la mia via) con cavalli e persone, noi tutti abbiamo capito che per arrivare a questo punto molte cose dovevano accadere, buone e cattive. Personalmente sono grato di essere arrivato a questo momento, significa iniziare un migliore stile di vita per noi e per i CAVALLI. Forse alcune delle persone che mi sono state vicine e che hanno intrapreso questo stesso programma falliranno, questo va bene … spero di poterle aiutare comunque in futuro.

Il branding 2010 è stato un lavoro ben fatto, è stata la miglior immagine di un Cowboy Italiano che io abbia mai visto in Italia. Sono fiero dei miglioramenti che voi tutti avete fatto. Questi miglioramenti ci hanno permesso di svolgere un lavoro, un lavoro reale in condizioni reali. Qualunque cosa dicano, nulla può cambiare la realtà, ovvero che il lavoro è stato fatto, e ben fatto.

Un buon cowboy non dice mai WHOA in un pantano.

Jason

venerdì 25 giugno 2010

Torna il Ranch Working

Il 18 Luglio, in occasione dello special event di Team Penning, torna il Ranch Working allo Jacopo Ranch!
Questa volta non sarà una gara, ma tutti avranno la possibilità di provare gratuitamente questa affascinante disciplina che sta già prendendo piede grazie alle sue caratteristiche di velocità, semplicità e spettacolarità!
Visualizza QUI IL REGOLAMENTO.

lunedì 21 giugno 2010

Branding 2010

Finalmente l'evento a lungo atteso si è realizzato! Il Branding 2010!
Ci siamo ritrovati in una splendida località della Toscana per questo annuale appuntamento, in cui si lavora con la mandria per applicare le targhette alle orecchie, medicare i capi malati, e tutto quanto serve per la gestione di una mandria tenuta libera al pascolo, in Toscana come in America.
In mattinata ci siamo avvicinati ai pascoli delle vacche, a sella. L'atmosfera era insieme festosa ma un po' tesa: il lavoro era nuovo per tutti noi, ma Jason ci ha preparati proprio per questo!
Dopo una mezz'ora ecco che si arriva alle dolci colline sulle quali il bestiame pascola libero. E' giunto il momento di incominciare. Innanzitutto bisogna radunare la mandria. Quattro di noi risalgono il pendio per incominciare il round up. Non è un'operazione difficile, anche se ogni tanto bisogna recuperare qualche "disperso".


Alla fine comunque tutta la mandria è pronta nel recinto in cui si lavorerà.
Sono 120 capi adulti più circa 40 vitelli. Non avevo mai avuto a che fare con un numero così alto di vacche.
Jason fa un piccolo briefing con ognuno di noi, per spiegare il lavoro. E' il momento, inizia la parte difficile ma anche divertente!






Si lavora tutto il giorno; lavoro vero, non il solito gioco a cui normalmente siamo abituati. Le istruzioni del cow boss Phil (proprietario e responsabile della mandria) sono chiare, e la supervisione di Jason Buckingham attentissima.
Alla fine della giornata siamo stanchi ma contenti. Il lavoro è stato fatto, abbiamo ropato anche dei "pesi massimi" di circa 500 kg, e le etichette alle orecchie e tutto il resto del lavoro da fare per la giornata è stato portato a termine.
Resta il tempo per ammirare ancora un po' il panorama, e poi esausti ma felici rientriamo alla base.


Finalmente si dissella e ci si prepara per la cena (ottima!!).
La serata trascorre poi tra risate, commenti sulla giornata, e allenamenti sulle dummies per affinare la tecnica, con un Jason disponibilissimo (come sempre) a rifinire i tiri del buon vecchio  Lefty e di "Speed" Zocchi fino alle 2 di notte!!!



L'indomani purtroppo la pioggia fa la sua comparsa, battente ed insistente, e noi ci comportiamo da veri cowboy: aspettiamo che il tempo migliori e poi, quando ci rendiamo conto che le condizioni del terreno non permetterebbero di lavorare in sicurezza per il bestiame, per i cavalli e per noi, dopo un breve briefing con il cow boss e con Jason decidiamo di rimandare il resto del lavoro ad una giornata migliore.
E' stata un'esperienze fantastica, e c'è stato molto di più rispetto a quello che posso riassumervi in poche, povere parole su un blog. Ma certe cose per apprezzarle bisogna viverle, e mai nessun racconto potrà rendere appieno l'idea dell'atmosfera da noi respirata in questi giorni!
A presto!

martedì 15 giugno 2010

Ranch Working: com'è andata?

Sono passati 2 giorni, e finalmente trovo il tempo di scrivere 2 righe sul fantastico evento di Domenica.
Vi dico subito che la gara di Ranch Working è stato un successo!! 25 team si sono sfidati nell'arena, finalmente penners e ropers uniti in un lavoro comune, all'insegna del divertimento e dell'adrenalina!
Un pubblico numeroso nonostante la pioggia che ogni tanto rinfrescava gli animi ha apprezzato questa disciplina, ed i commenti che ho raccolto in giro sono stati tutti decisamente lusinghieri!
Per molti penners la sfida di tagliare e guidare un vitello fuori dalla mandria, praticamente da soli, è stata molto impegnativa. Per i ropers, invece, cimentarsi nella cattura di un vitello veloce ma libero di muoversi in un'area relativamente grande ha aggiunto nuove difficoltà ad un lavoro già normalmente arduo.
In definitiva, la sfida non è stata facile, anche se qualche team è riuscito a concludere il lavoro in meno di 20 secondi!
Alla fine si sono aggiudicati il primo posto la quasi neofita Gabriella (penner) e il vecchio Lefty (roper), mentre il secondo posto con un solo secondo di differenza è andato a Giacomo (penner) e a "Speed" Zocchi (roper).
Un grazie particolare a Daniele e Fabrizio, che hanno montato i fences e numerato i vitelli, a Jo, come sempre insostituibile nella gestione della stripping chute, ai giudici Jessica e Donatella, professionalissime come sempre, e allo Jacopo Ranch  per averci ospitato con la sua struttura e per l'ottimo pranzo!
Grossa soddisfazione anche per la gestione dei vitelli, che non sono stati per nulla stressati dal lavoro, nonostante siano stati usati esclusivamente rope da lavoro (quindi senza breakaway).
Il servizio fotografico è stato garantito da Michele Scandurra, che ha fatto miracoli nonostante la pessima luce che c'era sotto il coperto! Presto pubblicherò i provini, così chi è interessato potrà ordinare la foto stampata direttamente a Michele.
Archiviata questa bella esperienza, con la ferma intenzione di ripeterla presto con la partecipazione di ancora più team, adesso è il momento di prepararmi spiritualmente per questo week end.
Con i miei amici, e grazie a Jason Buckingham, andremo infatti a fare un branding in Toscana. Aspettatevi quindi una breve pausa negli aggiornamenti di questo sito, che sarà però compensata da un dettagliato resoconto al nostro rientro.
A presto!

lunedì 7 giugno 2010

Gara di Ranch Working

Ciao a tutti!
Domenica prossima 13 Giugno 2010, a partire dal mattino fino al pomeriggio,  presso lo Jacopo Ranch (in via Volvera, Piossasco - TO) si terrà una gara di Ranch Working.

Lo scopo della gara è molto semplice ma divertente: bisogna separare il vitello assegnato dalla mandria, portandolo nel branding side. A quel punto il vitello deve essere preso con il rope con una presa valida alla testa.
Potete leggere il regolamento completo CLICCANDO QUI

La gara di Domenica sarà assolutamente amichevole, con l'unico scopo di divertirsi. Il costo di iscrizione sarà quindi minimo (indicativamente 10 euro a go, giusto per pagarsi la mandria) e NON ci saranno premi in denaro. Probabilmente lo Jacopo Ranch sponsorizzerà con qualche piccolo premio di selleria per i vincitori.
I team saranno misti: un penner e un roper, così finalmente si incontreranno i mondi del team penning, del ranch sorting e del roping.
Le iscrizioni sono aperte a tutti!
Per qualsiasi informazione contattatemi postando qui o su facebook, tanto nella mia bacheca personale che in quella del Ranch Roping.

Oppure telefonate direttamente allo Jacopo Ranch: 333 5315357 (Giacomo)

Ciao a tutti, e mi raccomando partecipate numerosi!
Have fun, do NOT win money, and come back!
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