lunedì 27 settembre 2010

Domenica: uno splendido allenamento!





Oggi, finalmente Domenica, ci siamo trovati con i soliti amici per allenarci un po' con i vitelli.
Mandria fresca, mai presa al rope, aria frizzante il giusto, arena tutta per noi: i presupposti c'erano tutti per una giornata interessante.
E le promesse della mattina sono state mantenute!
Ci troviamo alle 10.00, con calma, anche perché alcuni di noi (me compreso) ieri sera erano andati a Savigliano a trovare il Maestro Myaghi ed a gustare il suo asado e i suoi inimitabili hamburgher. Ma questa è un'altra storia...
Anyway, alle 10 ci troviamo, qualche chiacchiera, si sella, mettiamo i vitelli in arena ed iniziamo a scaldare i vitelli.
Il programma della giornata era provare a simulare il branding, con calma. Tre roper per volta estraggono il vitello dalla mandria. Uno prende la testa e "dragga" il vitello verso il fondo dell'arena (il posto dove in teoria ci sarebbe il fuoco con i marchi).
Gli altri due roper si posizionano alle ali, e provano a prendere i piedi. Quando uno dei due prende, chi ha fatto la testa crea una trappola con il lazo per facilitare la caduta del vitello, e il secondo heeler scende dal cavallo, atterra il vitello e lo libera dai rope.
Insomma, la normale amministrazione del Ranch Roping, almeno quello fatto alla maniera del Great Basin (in Texas lavorano diversamente).
Cosa ha reso così particolare questo allenamento? Il fatto che, dopo tanti clinic e tante esperienze, in cui per un verso o per l'altro c'era sempre una certa tensione, adesso tutte le nozioni faticosamente imparate sono emerse. Il lavoro è filato liscio, i vitelli non sono stati stressati, i cavalli erano calmi e lavoravano perfettamente.
Abbiamo provato tante cose, alcuni di noi hanno collaudato le nuove Reatas fatte a mano, tutti ci siamo divertiti!
E anche le poche persone che ci hanno guardato, e che avevano avuto modo di vederci in passato, ci hanno confermato quello che le nostre mani, le nostre schiene, i nostri cavalli già ci avevano sussurrato: le cose sono molto cambiate! E' tutto più fluido, più naturale, più veloce pur essendo lento, non si vedono più quelle scene tristi in cui un roper fa da perno mentre il vitello gli impazza intorno, e gli altri si affannano cercando inutilmente di prendere le gambe.
Insomma: stiamo muovendo i primi passi su un cammino che sempre più ci sembra quello giusto!

sabato 18 settembre 2010

Per non annoiarsi mai...

Oggi finalmente, dopo quasi un mese di pausa a causa di una sobbattitura, sello di nuovo Oncepine (per gli amici Tony) per muoverlo un po' al passo in campo, tranquilli.


Stamattina controllo del vet (e relativo salasso.. ) con Tony che non ne poteva più di stare chiuso in box e quindi ha fatto il diavolo a quattro alla longe!
Comunque, oggi pomeriggio sello, gli metto su il morso con il nuovo mecate e gli slobber straps fatti dal mio artigiano preferito di LittleAsh, ed entro in campo.
Si inizia a lavorare un po' al passo, il vento lo distrae un po', con i suoi odori affascinanti di erba, altri cavalli e libertà.
Però in generale ci siamo, lavora bene, è sensibile alle gambe e tranquillo.
Si spaventa solo un po', ad certo punto, per una bandiera che sventola improvvisamente.,
Un piccolo scarto, nulla di più... ma sento uno strano "cric" metallico...
A cavallo ci si abitua presto a fare attenzione un po' a tutto.. lo lavoro ancora un po', lo faccio avvicinare alla bandiera. La annusa. A posto. La paura è passata. Facciamo ancora un po' di trotto leggero, eppure continuo a sentire uno strano tintinnio metallico. Escludo che siano i jingle bobs, ormai il loro suono mi è familiare come il nitrito del mio cavallo. La sella mi sembra un po' lenta, ma volutamente non l'avevo stretta molto: volevo lavorare solo un po' in tranquillità, nulla di impegnativo.
Comunque decido di smontare ed indagare un po'.
Un "woa" sommesso, lo sguardo sul pomo, e Tony come sempre si ferma. Smonto. E tutto succede molto rapidamente!
La sella mi segue nel movimento, girandosi rapidamente fino a finire sotto il cavallo, ancora legata però al rodeo! Tony ovviamente si spaventa, ed inizia a sgroppare e scalciare. Lo tengo per le redini con la sinistra, mentre con la destra cerco di slegare il secondo sottopancia, e con la voce cerco di tranquillizzarlo. Però, con la sella che pesa, è impossibile sganciare la fibbia. Valuto l'idea di tagliarlo, ma lo spesso cuoio del rodeo è troppo anche per il mio fido Spyderco, quindi abbandono l'idea.
Intanto la bestiola, avendo capito che dopotutto la sella sotto la pancia non lo avrebbe divorato, si tranquillizza un po', finché arriva Giacomo, e mentre lui lo tiene riesco finalmente a slegare la fibbia e liberare Tony da quello scomodo peso! Una rapida ispezione al cavallo mi rassicura: non si è fatto nulla.
E' il momento di capire che è successo!! In sostanza, si è spaccata la fibbia di metallo del sottopancia, evidentemente difettosa!
Per fortuna non stavamo lavorando, quindi non è successo nulla di grave: un sottopancia da sostituire e nulla di più. Quest'episodio mi ha ricordato, nel caso ce ne fosse stato bisogno, una regola importante: a cavallo bisogna sempre essere attenti al cavallo e a quello che ci circonda. Si può passare in una frazione di secondo dalla pace più tranquilla ad una convulsa emergenza, senza alcun preavviso, e si rischia sempre di farsi male, tanto noi quanto il cavallo, senza dimenticare quelli che ci sono intorno.
Quindi mi raccomando, dopo i dovuti "scongiuri" che so che molti di voi avranno fatto:
In sella sempre attenti!
Ciao a tutti, e buon week end!

sabato 11 settembre 2010

Riflessioni sull'essere un cowboy

Mi capita spesso che mi chiedano perché voglio "fare il cowboy", cosa ci trovo di interessante, perchè metto un cappello e una camicia a maniche lunghe anche nelle giornate più calde. Mi chiedono se mi piacerebbe essere un cowboy.

La risposta a questa domanda merita un po' di approfondimento.
Innanzitutto, cos'è un cowboy? Inteso meramente dal punto di vista professionale, un cowboy è un mandriano, quello che in Piemonte si chiama "marghè". E' un lavoro duro, che nella realtà ha ben poco di romantico, soprattutto considerato che spesso il cowboy è messo molto peggio del nostro margaro, perché in genere in Italia questi è il proprietario della mandria, mentre il cowboy è un dipendente, tipicamente mal pagato.
Ma essere cowboy non è solo una professione. Quello che mi ha sempre affascinato del cowboy sono gli ideali di vita che ci sono dietro. Poi, poco mi importa se questi ideali sono seguiti, nella pratica, dai veri cowboys americani.
Credo nell'essere un Uomo, nel trattare con rispetto i propri animali, amare la natura e desiderare preservarla, nell'avere dei valori saldi, nel dare valore assoluto alla propria parola, nel considerare una stretta di mano più vincolante di qualsiasi contratto.
Credo nell'Amicizia, anche se a guardarsi intorno sembra sempre più rara.
Nell'avere il coraggio delle proprie azioni, delle proprie parole, dei propri ideali.
Nell'avere l'umiltà indispensabile per imparare e migliorarsi, per riconoscere quanto di buono c'è negli altri, in cosa sono migliori di noi, e cercare di imparare da loro.
E nel sapere che ognuno ha il diritto di scegliersi la propria Via, ma anche il dovere di rispettare quella degli altri, per quanto non la condivida.
Questo è quello in cui credo io, con i miei pregi e i miei molti difetti, con i miei pochi Amici e qualche nemico, con le mie abilità e le mie incapacità. Questo è quello che sono, o che provo ad essere.
E io sono Ugo Micci.
Voi, vari Fragolino77 & Co., che vi nascondete dietro il facile e pusillanime paravento del web, chi siete?

lunedì 6 settembre 2010

World Series of Team Roping European Qualifier

Sabato 11 e Domenica 12 Settembre 2010 al Cowboys Guest Ranch di Voghera si terrà una importantissima gara di Team Roping! L'organizzatore è Mike Crouch.
Il vincitore avrà il diritto a partecipare ala finale World Series of Team Roping a Las Vegas!
Ovviamente andrò, con gli amici, a tifare per Speed Zocchi!!
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