Ma il freddo non è mai un ostacolo. Siamo ben coperti, i cavalli con il loro pelo lungo sono a proprio agio, e quindi usciamo sui sentieri per dirigerci alla volta del castello di Agliè. Dopo qualche chilometro di strade bianche il rumore degli zoccoli diventa ovattato: ci siamo immersi nei pascoli della collina morenica.
Qui, a due passi da Torino, sembra di stare in un altro mondo. Le auto diventano solo un ricordo, qualche cascina sparsa qua e là si integra perfettamente con l'ambiente circostante. Le poiane in aria fanno echeggiare di quando in quando il loro richiamo, ogni tanto un gatto guardingo interrompe la sua caccia per osservare il passaggio dei cavalli. Incrociamo qualche amico, anche lui in sella alla ricerca della serenità che il mondo cittadino sempre più strappa dai nostri cuori, e che solo qui, osservando il paesaggio attraverso le orecchie di un cavallo, siamo in grado di riconquistare.
Sull'altopiano incontriamo una mandria al pascolo. Tori, vacche e vitelli ci osservano con distacco. I cavalli sono attenti, ma sanno che oggi non ci saranno angus da marchiare o manzi da prendere al rope.
Non è giorno di gara, di allenamento o di lavoro La vita scorre piano in mezzo a questi campi. La nebbia che nasconde le radici delle montagne ricorda una malinconia che scalda il cuore.
Il cielo è limpido come la nostra anima quando siamo quassù, in silenzio, ad assaporare la semplicità di una passeggiata in campagna.
Infine rientriamo.
A casa gli amici ci aspettano per pranzare. Ci immergiamo nelle risate, nel calore di un'amicizia vera e di una cucina genuina. Un bicchiere di vino e la polenta calda sono ben graditi dopo qualche ora in sella.
Questi sono i giorni in cui sono più consapevole della mia buona sorte, che mi ha concesso di conoscere questa bellissima gente e soprattutto di condividere il cammino con questi stupendi animali: i cavalli.