domenica 7 novembre 2010
Il linguaggio dei cavalli
Stamattina, nonostante una pioggia leggera, mi sono alzato presto per andare a muovere un po' il cavallo.
Ultimamente è un po' nervoso, anche perchè per diversi motivi è costretto a stare nel box,così l'ho liberato in arena, sotto il coperto, per lasciarlo sfogare un po'.
Dopo un attimo di incertezza ha iniziato a galoppare selvaggiamente per tutto il campo, con la coda ritta, soffiando come un drago e scalciando a tutt'andare.
Ora, per quanto possa essere affascinante ammirare un cavallo che sprigiona tutta la sua potenza, a me non piace che assuma questi atteggiamenti troppo sregolati.
Ho deciso quindi di provare ad applicare gli insegnamenti di Monty Roberts per riportarlo ad un comportamento più equilibrato.
Preso quindi il carrot stick sono entrato in Campo.
A tutta prima, Oncepine rifuggiva da me, galoppando in un largo cerchio, con il focus chiaramente diretto verso l'esterno, e la coda sempre ritta. Ho iniziato quindi a "scacciarlo", puntando con lo sguardo la spalla anteriore e la testa, come se volessi mandarlo fuori dal branco. Quando si fermava aumentavo la pressione in modo da farlo ripartire al galoppo. Dopo un paio di minuti di questo gioco il suo atteggiamento ha cominciato a cambiare: il focus si è indirizzato verso di me, prima con l'orecchio, poi addirittura con una flessione del collo verso l'interno.
Ha incominciato a prodursi in un galoppino tranquillo, in un cerchio regolare che aveva me come centro. Avevo focalizzato tutta la sua attenzione!
Ancora qualche secondo, e finalmente il segnale che attendevo: ha cominciato a masticare! Questo è il suo modo per dire: "Sono erbivoro, vedi! non sono una minaccia, ti prego fammi tornare nel branco!"
Appena ha cominciato a masticare ho allentato la pressione, ho rivolto lo sguardo verso il posteriore e mi sono posizionato a 45 gradi.
Immediatamente si è fermato, mi ha guardato per un attimo, come per avere conferma che sì, avevo capito! e che non l'avrei scacciato nuovamente! e quindi fiducioso si è diretto trotterellando verso di me.
Era fatta! Avevamo ristabilito il giusto rapporto! Due carezze sul muso, tra gli occhi, poi ho cominciato a passeggiare per l'arena.Questa volta, lungi dal fuggire sgroppando, Oncepine mi ha seguito tranquillo, in libertà, ovunque andassi.
Se mi fermavo e indietreggiavo, lui indietreggiava con me.
E' sempre straordinario assistere a questi cambiamenti nell'atteggiamento del cavallo nei nostri confronti.
Ogni volta che accade, mi rendo conto di quanta strada devo fare per imparare il linguaggio di questi splendidi animali, e di quanta pazienza devono avere nel sopportarci tutti i giorni!
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ma che bravo! una auto celebrazione. Di a Monty di insegnare meglio il "linguaggio dei cavalli" ai "wannabe cowboys"
RispondiEliminaNon capisco il tono di questo commento, ma visto che sono per la libertà di espressione lo pubblico.
RispondiEliminaMa perchè avete paura di pubblicare il vostro nome quando commentate? Mica vi mangio, nè vi vengo a cercare bellicosamente intenzionato come i vari che minacciano a destra e a manca...
Peraltro, se non vi piace il mio blog (che è autocelebrativo già nel nome: www.UGOMICCI.it!!) mica siete obbligati a leggerlo! ;)
Ciao ciao,
Ugo